sport nazionale

Tuttavia, gli stessi romani si interrogarono molto presto sull'interesse e la legittimità di un tale sport spettacolo. Alla gladiatura necessitava, in effetti, il riconoscimento ai diritti legati alla cittadinanza romana; ma ciò era pressappoco un'eresia per i romani. Per certuni, il gioco valeva la candela poiché la gloria e la fortuna raccolta nell'arena erano veramente considerevoli. Non bisogna però confondere i combattimenti di gladiatori con i veri spettacoli nei quali venivano impiegati animali selvatici o venivano proposte ricostruzioni di battaglie.Gli storici studiano ormai con una nuova ottica la gladiatura romana[1], in un profilo più "sportivo", rimarcando così, nettamente, una separazione con la storiografia classica, influenzata dalla fede cristiana, molto ostile a certe pratiche.I Greci adottavano ugualmente sport marziale, ma la gladiatura non era praticata in tutto l'Impero Romano; in Egitto e in Medio Oriente, in particolare, dove ci si contentava delle corse dei carri, lo sport principe dell'antichità.

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